Intervenire con i rimedi floreali:
cosa significa in concreto
L’azione dei rimedi volge ad equilibrare le emozioni(e non a sopprimerle), stimolando le polarità opposte di ciascuna: il coraggio bilancia la paura, la decisione l’incertezza, la speranza la disperazione.
Ma cosa succede in concreto quando si assumono i rimedi di Bach? Per essere il più comprensibile possibile, racconterò quello che è accaduto ad una mia cliente, che chiamerò Amalia.
Amalia sa poco e nulla dei Fiori di Bach, credo sia anche piuttosto scettica al riguardo. Decide di provarli dopo avermi conosciuta, un po’ per la fiducia che le ispiro, un po’ perché si rende conto di attraversare un periodaccio.
E’ molto preoccupata per la propria salute dato che da tre mesi va avanti a cicli di antibiotici nel tentativo di risolvere una tosse persistente, che si accompagna ad episodi di febbre. Si tratta di malesseri stagionali, siamo in inverno, ma che non passano. Con il farmaco la situazione migliora ma dopo poco tosse e febbre si ripresentano costringendola di nuovo a casa, ovvero a prendersi una pausa dal lavoro e da una vita che in questo periodo trova solo faticosa e opprimente. Non si sente per niente gratificata dalle nuove mansioni lavorative che svolge da diversi mesi, perciò ogni mattina va al lavoro di malavoglia e torna ancora più contrariata. In aggiunta, ci sono due genitori anziani di cui occuparsi, e preoccuparsi, badanti da gestire, routine familiare da mandare avanti. Sta addirittura valutando l’idea di affidare entrambi i genitori ad un istituto piuttosto che seguitare ad occuparsene insieme alla sorella, e ad un paio di badanti. Si sente presa in mezzo ad una morsa fatta di doveri e vita quotidiana dove, in questo momento, non riesce a trovare nulla di positivo, né tantomeno di stimolante. Si sente schiacciata dal contesto ed il solo modo attraverso cui riesce a riposarsi, a dedicarsi a se stessa e a chiedere l’attenzione di cui avverte il bisogno è ammalandosi. Affronta l’intera faccenda in maniera decisamente drammatica.
I rimedi che le propongo agiranno sui sentimenti di: autocommiserazione e risentimento (equilibrandolo verso l’accettazione di situazioni immodificabili, come la malattia dei genitori, e l’espressione del risentimento); intolleranza e fastidio, in particolare nei confronti del lavoro e delle badanti che non rispondono alle sue aspettative(equilibrandolo verso l’accettazione dell’attuale stato delle cose); enfatizzazione drammatica(equilibrandolo verso un modo meno egocentrico, più adulto e sereno di percepire le cose); fatica e noia nell’affrontare la sua quotidianità(equilibrandolo verso il recupero dell’entusiasmo nei confronti suo presente); pesantezza dovuta ad un eccessivo senso del dovere (equilibrandolo verso la riscoperta del piacere di fare le cose); eccessiva apprensione nei confronti dei genitori anziani (equilibrandolo verso un più salutare distacco); scoraggiamento rispetto alle difficoltà (equilibrandolo verso uno sguardo più fiducioso).
Dopo un paio di settimane mi riferirà di sentirsi più ottimista e leggera, perfino allegra, e di riuscire ad esprimere i propri risentimenti, che invece di solito tiene tutti per se, amplificandoli. Quindi ha parlato apertamente, con il capo e con la figlia, di alcuni loro comportamenti che non le vanno a genio. Soprattutto, questa nuova insolita capacità, la colpisce.
A distanza di tre mesi, non ha avuto ricadute con la salute ed ha rinviato l’idea dell’istituto per i genitori, riuscendo a gestirli più serenamente. Va al lavoro con un rinnovato entusiasmo, accettando anche un incarico extra che trova stimolante; si è iscritta ad un corso di tarocchi che l’appassiona. Almeno per il momento, ha accantonato la modalità di lamentela e critica.
A comporre il quadro emotivo generale di Amalia concorrevano contemporaneamente molte sfaccettature, che i rimedi hanno modificato rapidamente, senza che ci sia stato nessun particolare impegno da parte sua. Solo il desiderio di stare meglio, l’apertura verso un metodo di cura sconosciuto, la disponibilità a fare un po’ di luce sui vari aspetti responsabili del proprio malessere.
Catalizzare una trasformazione del sentire: in tre parole, questa è l’azione dei rimedi.
Un sentire diverso ispira atteggiamenti e comportamenti diversi. I fiori di Bach hanno permesso ad Amalia di recuperare fiducia, ottimismo, entusiasmo, flessibilità, tolleranza, comprensione, e capacità di ridimensionare una percezione drammatica della sua situazione. Queste qualità le hanno consentito di vivere la stessa situazione(menage familiare, lavoro, cura dei genitori, tempo libero)con uno spirito diverso. L’ambiente a sua volta ha risposto positivamente; ad esempio, il bambino disabile di cui Amalia si occupa per lavoro, percependo una maggiore accettazione ed amorevolezza da parte della donna, è stato più motivato nel progredire. In breve, grazie all’input floreale, Amalia ha messo in moto un circolo virtuoso.
Quanto tempo durerà il nuovo equilibrio? Dipende da quanto erano radicati gli stati emotivi sui quali i rimedi hanno sono intervenuti. Quanto più si tratta di emozioni passeggere, sollecitate da un periodo particolarmente stressante, maggiore è la probabilità che non si ripresentino a breve; invece, le abitudini emotive con cui la persona è solita affrontare la realtà quasi sicuramente si ripresenteranno dopo non molto.(Forse non tutte insieme e con la stessa intensità, in modo tale che la persona riesca comunque a mantenere un equilibrio e a non andare in crisi).
Assumere un rimedio floreale significa confrontarsi, giorno dopo giorno, con la doppia polarità, negativa e positiva, su cui il rimedio interviene. Il confronto avviene intimamente, ed in modo del tutto soggettivo.(L’elaborazione di quanto si verifica può essere oggetto di condivisione e riflessione con il terapeuta).