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Ricordi ciascuno che la sua Anima è quaggiù per assegnargli un compito particolare, che non deve trascurare per nessun motivo, anche se non ne ha piena coscienza, o ne conseguirebbe un conflitto inevitabile tra Anima e corpo accompagnato da disordini fisici. Edward Bach
Floriterapiaaaaa è stata inventata in Danimarca negli Anni ’30 del secolo scorso dal medico batteriologo e ricercatore spirituale Edward Bach, che riconosceva l’originae della malattia organica in un conflitto tra Personalità ed Anima che si esprimeva con una serie di stati emotivi disarmonici. La sua visione olistica dell’uomo, come unità inscindibile di corpo-mente-anima, anticipava gli studi della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia, una branca della medicina, che a partire dagli Anni ‘50 hanno cominciato a dimostrare come il sistema immunitario sia influenzato dalle emozioni. Anche la scienza riconosce, quindi, che emozioni e corpo sono strettamente collegati.
Bach individuò 38 specie di piante selvatiche, che opportunamente preparate, usando solo le infiorescenze (da qui il nome di “Fiori di Bach”), erano in grado di intervenire sottilmente su altrettanti stati emotivi, responsabili di malessere e sofferenza. Il suo metodo di cura, totalmente naturale e semplice, riequilibrando una vasta gamma di emozioni “negative”, ci riconduce verso quelle qualità che Bach definisce “una manifestazione del divino che è in noi”, e che indiscutibilmente ci fanno sentire in armonia con noi stessi e con gli altri.
I 38 rimedi floreali creati da Bach riguardano emozioni come paura, incertezza, scoraggiamento, tristezza, disperazione, solitudine, rabbia, intolleranza, apatia, disorientamento, vergogna, sensi di colpa ed altri stati emotivi comuni a tutti. In pratica, si tratta dell’intera gamma emotiva che l’essere umano possa sperimentare.
I Fiori di Bach sono definiti rimedi vibrazionali poiché per le loro caratteristiche, prima fra tutte l’assenza di principio attivo (o presente ma in una concentrazione insufficiente a determinare un effetto su organi ed apparati), intervengono sulla struttura energetica del nostro organismo. Per questo motivo sono totalmente atossici e non hanno controindicazioni, al contrario agiscono in sinergia con qualsiasi tipo di trattamento e cura. I rimedi floreali non sono farmaci e neppure farmaci omeopatici. Si assumono oralmente, sotto forma di gocce (sebbene esistano anche versioni granulari assai meno utilizzate).
Dagli Anni 60 il metodo dei Fiori di Bach si è diffuso largamente ispirando la sperimentazione di ulteriori specie di piante. Ricerche condotte in varie parti del mondo hanno portato alla creazione di molti altri repertori di rimedi floreali, come i rimedi Californiani, gli Australiani (del Bush e dei coniugi Barnao), i Francesi, gli Scozzesi, gli Indiani, solo per nominare i più noti ed apprezzati. Tutti condividono le modalità di preparazione delle essenze utilizzate da Edward Bach.
Dal 1978 la Floriterapia è riconosciuta dall’O.M.S. (Organizzazione Mondile della Sanità) tra i sistemi di Cura non convenzionali.
Quando ricorrere alla floriterapiaaaa
Quasi un secolo di utilizzo, testimonia che la Floriterapia può fornire un sostegno efficace quando ci sentiamo sopraffatti da emozioni o condizioni emotive che non riusciamo a gestire e che deteriorano la qualità della nostra vita, per riportarci ad uno stato di maggiore equilibrio e benessere.
In these cases, se non interveniamo con risolutezza, è facile che il malessere peggiori e da transitorio diventi cronico, che coinvolga ambiti sempre maggiori della nostra vita (personale, familiare, lavorativo)con la possibilità di ripercuotersi anche sulla nostra salute fisica.
L’approccio alla Floriterapia può avvenire anche a partire dal sintomo fisico, sul quale focalizziamo l’attenzione. Moltissimi disturbi organici infatti sono largamente influenzati dai nostri stati emotivi. In generale, i rimedi dando uno stimolo emozionale positivo possono facilitare la risposta dell’intero organismo.
I Fiori di Bach ci permettono di ri-accedere a risorse interiori che già appartengono al nostro bagaglio emotivo, come speranza, calma, ottimismo, pazienza, tolleranza, fiducia, entusiasmo, gioia, ma che in situazioni stressanti ed in periodi difficili della vita sembrano scomparire. A volte, si tratta di sollecitare e permettere lo sviluppo di qualità che per l’evoluzione della nostra storia personale sono carenti.
Spesso sono sufficienti 2-3 trattamenti di Floriterapia (2-3 mesi) per superare un periodo di crisi ed aiutare la persona a recuperare il proprio equilibrio e senza dubbio, è questo l’utilizzo più frequente e che registra i successi maggiori. Addirittura, può accadere che un solo intervento di Floriterapia sia sufficiente a fornire quell’input energetico necessario a sbloccare una situazione di impasse.
Tuttavia, la Floriterapia, usata per periodi più lunghi, si rivela un ottimo strumento per divenire consapevoli di determinati aspetti della propria personalità ed intervenire concretamente su di essi. In quest’ottica, l’incontro con la Floriterapia diventa una preziosa occasione per esplorare e far sbocciare le proprie qualità potenziali.
Per fornire qualche esempio, i Fiori di Bach si sono dimostrati efficaci in casi di:
- Ansia, nervosismo, stress, rabbia, insonnia;
- Fobie, attacchi di panico, pensieri ossessivi;
- Stati depressivi prrr, instabilità umorale, apatia, difficoltà decisionali, crisi esistenziali;
- Disturbi psicosomatici;
- Eventi traumatici, lutto, separazioni;
- Ridotta autostima;
- Difficoltà di adattamento a cambiamenti stressanti (pensionamento, nuovo lavoro, pubertà, menopausa, trasloco ecc).
Intervenire con i rimedi floreali: cosa significa in concreto
L’ azione dei rimedi volge ad equilibrare le emozioni (e non a sopprimerle), stimolando le polarità opposte di ciascuna: il coraggio bilancia la paura, la decisione l’incertezza, la speranza la disperazione.
Amalia sa poco e nulla dei Fiori di Bach, credo sia anche piuttosto scettica al riguardo. Decide di provarli dopo avermi conosciuta, un po’ per la fiducia che le ispiro, un po’ perché si rende conto di attraversare un periodaccio.
E’ molto preoccupata per la propria salute dato che da tre mesi va avanti a cicli di antibiotici nel tentativo di risolvere una tosse persistente, che si accompagna ad episodi di febbre. Si tratta di malesseri stagionali, siamo in inverno, ma che non passano. Con il farmaco la situazione migliora ma dopo poco tosse e febbre si ripresentano costringendola di nuovo a casa, ovvero a prendersi una pausa dal lavoro e da una vita che in questo periodo trova solo faticosa e opprimente. Non si sente per niente gratificata dalle nuove mansioni lavorative che svolge da diversi mesi, perciò ogni mattina va al lavoro di malavoglia e torna ancora più contrariata. In aggiunta, ci sono due genitori anziani di cui occuparsi, e preoccuparsi, badanti da gestire, routine familiare da mandare avanti. Sta addirittura valutando l’idea di affidare entrambi i genitori ad un istituto piuttosto che seguitare ad occuparsene con la sorella ed un paio di badanti. Si sente costretta in una morsa fatta di doveri e vita quotidiana dove, in questo momento, non riesce a trovare nulla di positivo, né tantomeno di stimolante. Si sente schiacciata dal contesto ed il solo modo attraverso cui riesce a riposarsi, a dedicarsi a se stessa e a chiedere l’attenzione di cui avverte il bisogno è ammalandosi. Affronta l’intera faccenda in maniera decisamente drammatica.
I rimedi che le propongo agiranno sui sentimenti di: autocommiserazione e risentimento (equilibrandolo verso l’accettazione di situazioni immodificabili, come la malattia dei genitori, e l’espressione del proprio risentimento); intolleranza e fastidio, in particolare nei confronti del lavoro e delle badanti che non rispondono alle sue aspettative(equilibrandolo verso l’accettazione dell’attuale stato delle cose); enfatizzazione drammatica(equilibrandolo verso un modo meno egocentrico, più adulto e sereno di percepire le cose); fatica e noia nell’affrontare la sua quotidianità(equilibrandolo verso il recupero dell’entusiasmo nei confronti suo presente); pesantezza dovuta ad un eccessivo senso del dovere (equilibrandolo verso la riscoperta del piacere di fare le cose); eccessiva apprensione nei confronti dei genitori anziani (equilibrandolo verso un più salutare distacco); scoraggiamento rispetto alle difficoltà (equilibrandolo verso uno sguardo più fiducioso).
Dopo un paio di settimane mi riferirà di sentirsi più ottimista e leggera, perfino allegra, e di riuscire ad esprimere i propri risentimenti, che invece di solito tiene tutti per se, amplificandoli. Quindi ha parlato apertamente, con il capo e con la figlia, di alcuni loro comportamenti che non le vanno a genio. Soprattutto, questa nuova insolita capacità, la colpisce.
A distanza di tre mesi, non ha avuto ricadute con la salute ed ha rinviato l’idea dell’istituto per i genitori, riuscendo a gestirli più serenamente. Ha recuperato dell’entusiasmo verso il lavoro ed accettando anche un incarico extra che trova stimolante; si è iscritta ad un corso di tarocchi che l’appassiona. Almeno per il momento, ha accantonato la modalità di lamentela e critica.
A comporre il quadro emotivo generale di Amalia concorrevano contemporaneamente molte sfaccettature, che i rimedi hanno modificato rapidamente, senza che ci sia stato nessun particolare impegno da parte sua. Solo il desiderio di stare meglio, l’apertura verso un metodo di cura sconosciuto, la disponibilità a fare un po’ di luce sui vari aspetti responsabili del proprio malessere.
Catalizzare una trasformazione emotiva: in tre parole, questa è l’azione dei rimedi.
Emozioni diverse ispirano pensieri e comportamenti diversi.
I fiori di Bach hanno permesso ad Amalia di recuperare fiducia, ottimismo, entusiasmo, flessibilità, tolleranza, comprensione, e capacità di ridimensionare una percezione troppo drammatica della sua situazione. Queste qualità le hanno consentito di vivere la stessa situazione(menage familiare, lavoro, cura dei genitori, tempo libero)con uno spirito diverso. L’ambiente a sua volta ha risposto positivamente; ad esempio, il bambino disabile di cui Amalia si occupa per lavoro, percependo una maggiore accettazione ed amorevolezza da parte della donna, è stato più motivato nel progredire. In breve, grazie all’input floreale, Amalia ha messo in moto un circolo virtuoso.
Quanto tempo durerà il nuovo equilibrio? Dipende da quanto erano radicati gli stati emotivi sui quali i rimedi hanno sono intervenuti. Quanto più si tratta di emozioni passeggere, sollecitate da un periodo particolarmente stressante, maggiore è la probabilità che non si ripresentino a breve; invece, le abitudini emotive con cui la persona è solita affrontare la realtà quasi sicuramente si ripresenteranno dopo non molto.(Forse non tutte insieme e con la stessa intensità, in modo tale che la persona riesca comunque a mantenere un proprio equilibrio e a non andare in crisi).
Assumere un rimedio floreale significa confrontarsi, giorno dopo giorno, in maniera delicata ma percepibile chiaramente, con la doppia polarità, negativa e positiva, su cui il rimedio interviene.
Il confronto avviene intimamente, ed in modo del tutto soggettivo (l’elaborazione di quanto accade può essere oggetto di condivisione e riflessione con il terapeuta.