Trattamenti di media durata (3-6 mesi)

Come recuperare il proprio spazio …

Zuma e Tigre sono due gatti di 10 anni, maschi, sterilizzati, fratelli. Di caratteri opposti, Zuma è un vero boss, affettuosissimo con le persone e dominante con i suoi simili, mentre Tigre, nonostante la stazza superiore, è emotivo, timoroso e coccolone. Sono cresciuti insieme e fino ad una certa età andavano d’accordo, poi, da un certo momento, non saprei trovare un motivo preciso, il rapporto è cambiato. I giochi si sono trasformati in vere e proprie lotte, in cui puntualmente Zuma aveva la meglio e l’altro se la dava a gambe levate. Insomma Zuma, voleva il controllo totale del suo territorio ed il fratello fuori dalle zampe.

Gradualmente Tigre ha iniziato a farsi vedere di meno in giro (i due gatti vivono prevalentemente nel giardino e dintorni ed entrano in casa solo per mangiare, per un po’ di coccole serali e d’inverno quando è molto freddo), a volte passava qualche giorno prima che tornasse a mangiare. Mia madre aveva imparato a chiamarlo ad alta voce e quasi sempre poco dopo arrivava, guardingo nei confronti del fratello, per prendere il suo pasto e la sua razione di coccole, altrettanto importanti. Mia madre aveva scoperto che frequentava uno spazio verde non distante e se il gatto non rispondeva ai ripetuti richiami gli portava la scatoletta a domicilio. Circa tre mesi fa, Tigre comincia a lanciare degli urlacci non appena addenta il paté scappando via senza mangiare. Mia madre ipotizza che abbia difficoltà di masticazione e gli diluisce la pappa. Nel giro di pochi giorni il gatto perde parecchio peso e con l’aiuto di un’amica esperta gli si fa un’iniezione di antibiotico. L’infiammazione alla bocca migliora, ma il comportamento del gatto no. Più pauroso del solito, si guarda in giro di continuo temendo l’arrivo del fratello, mangia poco, e solo se accarezzato. Io mi preoccupo ed intravedo una pericolosa china discendente, perché ho già esperienza di gatti che sentendosi in qualche modo rifiutati, si lasciano morire. E’ arrivato proprio il momento di preparargli dei Fiori, che però, già lo so, verranno somministrati in maniera molto discontinua (quando mia madre se ne ricorderà). Non importa, la mia esperienza mi rassicura che un effetto ci sarà comunque.

Nella miscela metto quattro rimedi: Mimulus per il temperamento timoroso; Heather per il grande bisogno di coccole e attenzione; Willow per l’atteggiamento un po’ da vittima; Gentian perché lo immagino triste di non potersene stare tranquillo a casa sua e di essere messo sotto dal fratello. Torna ad essere un po’ più assiduo e sereno, ma avverto che la miscela non è ancora completa.

Aggiungo Aspen, perché ho l’impressione che Tigre a questo punto si senta sempre un po’ minacciato. Anche quando il fratello non c’è, si guarda di continuo le spalle e scappa per un nonnulla. E Scleranthus, perché i suoi repentini cambiamenti (viene a casa e dopo un attimo se ne va, fa le fusa ed improvvisamente smette, inizia a mangiare, poi interrompe, per poi riprendere) mi comunicano instabilità.

Già dopo pochissime somministrazioni mia madre mi riporta dei cambiamenti significativi. Il gatto si fa vedere tutte le sere, ed anche di giorno è più spesso nei paraggi. Non fugge più alla vista del fratello, che in risposta al nuovo comportamento, lo tollera senza attaccarlo. Non fa più mille storie per mangiare, per la gioia di mia madre che stava cominciando a stancarsi. Ha riacquistato equilibrio, un po’ di peso e buonumore.

Durata: quattro – cinque mesi mesi (assunzioni molto discontinue, al massimo una volta al giorno, non tutti i giorni)

Come lasciarsi alle spalle un matrimonio finito …

Emanuela, 39 anni, single decide di provare il trattamento con i Fiori di Bach dopo aver frequentato un mio corso ed essersi fatta l’idea che i Fiori di Bach ed io potremmo essere adatti a risolvere la sua situazione. Durante il nostro primo colloquio mi confessa, tra vergogna e disperazione, di essere incastrata in una relazione ambigua con l’ex-marito da cui si è separata ben otto anni prima. Una relazione basata su una sua forma di dipendenza, sulla sua convinzione di un legame speciale, forse indissolubile, su tanta insoddisfazione e frustrazione. L’ex- marito, lasciato perché la ingannava con un’altra donna, è attualmente di nuovo sposato, con figli. Anche lei, qualche anno dopo la separazione, ha avuto una relazione affettiva, ormai conclusa da molti mesi. Un po’ si vanta che l’ex marito continui a cercarla sessualmente(perché, a stringere, di questo si tratta), nonostante il tanto tempo passato e le altre donne: per lei è come una piccola rivalsa. Ma è anche consapevole che questa frequentazione non può evolvere in nulla di costruttivo, e rappresenta solo un vincolo limitante. Emanuela, nel profondo del suo cuore, vorrebbe scrollarselo di dosso e voltare definitivamente pagina, ma non ci riesce.

Lavoreremo sulla fiducia di poter cambiare lo stato delle cose, Emanuela lo desidererebbe ma in fondo non ci crede; sul riuscire a vedere quest’uomo, molto amato in passato, per quello che è concretamente, ovvero una persona scorretta ed egoista; sul facilitare il distacco definitivo, perché Emanuela ha una paura profonda di rimanere sola. I rimedi usati nel corso dei mesi saranno: Wild Rose e Gentian per infonderle fiducia nel poter modificare le cose; Chicory, che rispecchia il suo tipo di personalità ed Heather, entrambi per facilitare il distacco ed affrontare la solitudine; Vervain e Rock Water per aiutarla a mettere in discussione le sue convinzioni, sbagliate e nocive; Chestnut Bud, per sollecitarla a non ripercorrere comportamenti dannosi che lei per prima vorrebbe evitare; Crab Apple per la cattiva percezione di se. Più agevolmente di quanto pensasse, riuscirà a sganciarsi dal passato e a proiettarsi in avanti. Mettendo in sordina la mente(che troppo spesso ripete convinzioni insensate e false) ed ascoltando solo il cuore, Emanuela finalmente riconosce con serenità che ormai non c’è più nulla di reale e vivo verso l’ex marito. L’incantesimo, da lei stessa creato, può sciogliersi.

Durata: quattro mesi

Come superare l’ansia ed inserirsi in un ambiente nuovo …

Cristiana mi contatta per sua figlia Roberta, una ragazza di 14 anni, studentessa al primo anno di un istituto tecnico. Non conosce i Fiori di Bach ma ha visto personalmente gli effetti positivi prodotti da un trattamento con i rimedi in una collega, mia cliente. Da lì si è convinta che possano fare al caso della figlia. Cristiana è preoccupata perché Roberta sta soffrendo di forte ansia da sei mesi ovvero da quando ha cominciato il nuovo corso scolastico, sfogandosi a casa con pianti frequenti, lamentele continue, pretese, richiesta di attenzione. Di conseguenza, tutta la famiglia(madre, padre e sorella maggiore) è in uno stato di stress, ma soprattutto lei, con cui la ragazzina ha il legame più forte. Da poco Roberta assume degli ansiolitici naturali, senza benefici di rilievo. Cristiana è una donna forte che affronta le difficoltà con risolutezza e realismo, con la volontà non comune di mettersi per prima in discussione e già anni prima, nel passaggio di Roberta dalle scuole elementari alle medie, ha vissuto la stessa situazione. All’epoca, l’intera famiglia si era recata a consulto da una psicoterapeuta che aveva messo a fuoco elementi della giovane personalità di Roberta ma anche del nucleo familiare potenzialmente responsabili dell’ansia straordinaria della bambina. Roberta però, si era opposta da subito alla dottoressa che non riuscendo a creare un legame di collaborazione aveva fatto presente l’inutilità di quel percorso conclusosi in pochi incontri. Lo stato di emergenza emotiva era durato circa un anno.

Questa seconda volta, Cristiana oltre alla preoccupazione per la figlia, che vorrebbe aiutare senza sapere bene come, somma l’apprensione per i suoi problemi di salute piuttosto seri, sopraggiunti negli ultimi mesi. Al primo incontro con Roberta, che non mi sembra timida ma circospetta e seria, metto a fuoco la sua carica di pessimismo, la grande apprensività, il suo sentirsi inadeguata in mezzo alle nuove compagne di scuola, con cui non riesce a legare e che giudica con disprezzo, la drammatizzazione con cui vive il periodo. E’ poco loquace;“ora che va tutto male” è l’affermazione che ripete più spesso. Il rendimento scolastico invece, è molto buono, perché si applica con grande disciplina(la mamma parla di perfezionismo), anche la pallavolo, che pratica con impegno giocando in una squadra, è una importante fonte di soddisfazione, ma lei fatica a riconoscerlo. In questo periodo Roberta è totalmente assorbita dal problema dell’ansia, le pare che non esista altro. Non riesce a vedere i tanti aspetti positivi e felici della sua vita. Ammette di piangere spesso in famiglia ed il bisogno di essere confortata dalla madre, che vorrebbe ancora più presente. Comincio da lì, usando Gentian, Heather, Willow, Crab Apple, Elm e Chicory. Con Cristiana ci teniamo aggiornate spesso e a lei sembra di notare un lieve miglioramento, i pianti inizialmente sembrano ridursi, anche le richieste di attenzione. Nei primi due mesi in realtà, un sostanziale miglioramento dell’ansia non c’è, al contrario Roberta che aveva sperato nell’azione risolutiva delle gocce floreali, si deprime ancora di più e riprende con quelle che la madre mi descrive come vere e proprie scenate isteriche, con tanto di urla, pianti, piccoli atti di autolesionismo, minacce di suicidio. Le cose non vanno come vorrebbe, e la ragazzina reagisce con rabbia e disperazione. Ma continua a prendere le gocce con regolarità, segno per me che qualcosa di positivo avverte, anche se non abbastanza da fare la differenza. Intanto mi confronto con due amiche psicoterapeute sulla serietà di quelle minacce, ed entrambe mi confermano la loro innocuità. Però sono certa di non avere centrato il nocciolo della questione e decido, di comune accordo con madre e figlia, che procederemo col trattamento floreale ancora per un mese. Se al termine non ci sarà un miglioramento evidente, Roberta si dice disposta ad incontrare una psicoterapeuta di mia conoscenza.

Userò anche Gorse, Cherry Plum, Larch, Water Violet, e Scleranthus, ed ovviamente si verificano alcuni miglioramenti verso una maggiore comunicatività ed un avvicinamento ad alcune compagne. La svolta però avviene però quando Roberta finalmente mi urla apertamente di un vero e proprio terrore nell’andare a scuola ed avere a che fare con le nuove compagne, in fondo delle sconosciute, che vede tanto diverse da sé. Inserisco Aspen e Rock Rose, per il senso continuo di minaccia e per i momenti di panico, mantenendo Gorse Larch, Gentian, Heather, e Water Violet. Finalmente, nel giro di una settimana Roberta, con il suo fare cauto, non incline all’entusiasmo, e tantomeno alla suggestione ma alla concretezza, mi riferisce di sentirsi più calma e serena. Da quel momento, la sensazione di essere al sicuro, nonostante la strada per ambientarsi sia ancora lunga, si rafforzerà settimana dopo settimana prendendo il sopravvento, ed il panico sarà sempre più raro, fino a diventare un ricordo da lasciar andare. Rock Water è un rimedio importante per Roberta, che la aiuterà nell’accettazione della propria fragilità e nell’indulgenza verso se stessa, senza pretendere di essere perfetta. Parallelamente, la guido in un lavoro di consapevolezza e contatto con le sue emozioni che, difficilissimo durante il precedente periodo di crisi, risulta adesso possibile. La invito a cercare di fare amicizia con l’ansia, ora che è lieve e molto più sporadica. Le prospetto che considerando il suo temperamento apprensivo e poco fiducioso, è probabile possa riaffacciarsi anche in successivi momenti di difficoltà. Accettarla e saperla gestire potrebbe essere vantaggioso per lei. Faccio leva sulla sua ragionevolezza e funziona. Dopo sei mesi è lei stessa a propormi di concludere il nostro lavoro. Ormai si sente tranquilla, va a scuola con piacere, e lentamente sta stringendo amicizia con qualche compagna che vede più affine a se stessa. Inoltre, mi riferisce di prendere le gocce con minore regolarità, spesso le dimentica … Ci salutiamo dandoci appuntamento, solo in caso di bisogno, poco prima dell’inizio della scuola. Da allora, è trascorso un anno.

Durata: sei mesi e mezzo

A presto con nuove storie !

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