Fiori di Bach. Italia-Inghilterra 1-0

Confesso che non me l’aspettavo, eppure è proprio così.

Sapete che nel Regno Unito, patria di Edward Bach, la floriterapia è una disciplina davvero poco conosciuta, praticata da una nicchia sparuta?

La pulce nell’orecchio me l’aveva già infilata mia cognata, residente in Inghilterra da decenni, quando sosteneva che da quelle parti i consulenti di Floriterapia erano una specie rarissima e del tutto ignorata. Volendone cercare uno, si sarebbe senz’altro dovuta affidare al web, come sola alternativa. Non parliamo poi di farsi fare una preparazione di rimedi personalizzata, senza essere costretti ad acquistare i flaconcini delle singole tinture madre (operazione nella maggior parte dei casi del tutto inutile e costosa).

In sostanza, né le farmacie né altro genere di negozi miscelano i rimedi.

Questo la dice lunga su quanto poco i Fiori di Bach siano conosciuti ed usati.

Fortunatamente, qui da noi le cose sono differenti. Ormai da più di un ventennio la floriterapia è proposta, divulgata, utilizzata, insegnata da un numero consistente di scuole, associazioni, operatori del settore, ma anche da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e medici favorevoli alle medicine alternative. Alcuni dei quali hanno trasformato la propria passione e stima verso la Floriterapia in una florida attività.

Varie strutture sanitarie pubbliche, nella seconda metà degli anni ’90 e nei primi anni del Duemila inserivano la floriterapia tra le medicine complementari di sostegno alla persona. Per citarne alcune: il Centro Donna salute mentale di Trieste, i Centri di salute mentale di Barcola e Aurisina ancora a Trieste, il Centro Psicosociale di Rho, l’Ambulatorio donne operate di neoplasia mammaria presso il CSPO di Firenze.

Flowertheraphy world day- Milano 2015

Rimedi floreali in Italia nell’ultimo decennio

Nell’ultimo decennio, ormai la maggioranza delle farmacie ed erboristerie sa perfettamente cosa siano i Fiori di Bach e prepara miscelazioni ad hoc.

A questo proposito, vi racconto la mia esperienza personale, che nel suo piccolo, è indicativa. Tra il 2007 ed il 2008 cominciai a propormi a Roma e provincia come consulente di Fiori di Bach, in erboristerie e qualche farmacia. Della quarantina di strutture contattate, la maggior parte tagliavano corto che non erano interessate ad offrire il servizio. Alcune, addirittura ignoravano cosa fossero i Fiori di Bach. Rifeci un giro simile nel 2014, ottenendo una risposta nettamente diversa. Questa volta, non solo tutte conoscevano i rimedi floreali, ma la maggior parte vantava di offrire già un servizio di consulenza. A dire il vero, il secondo giro fu più infruttuoso per me, eppure mi rallegrai enormemente dell’aumento di popolarità degli amati rimedi.

Negli ultimi anni, molte farmacie ed erboristerie hanno ritenuto utile fornire anche un servizio di consulenza ai clienti, spingendo qualcuno del personale ad acquisire le competenze specifiche, perlomeno le conoscenze di base, per un suggerimento valido.

Quelle che non forniscono un servizio di consulenza interno, a volte mantengono contatti con un consulente di riferimento a cui indirizzare il cliente.

La maggior parte delle aziende produttrici di rimedi floreali propongono miscele preconfezionate, ideate per affrontare specifiche situazioni emotive. “My baby”, “Calma!”, “Obiettivo raggiunto!”, “Psycho-emotional” “Stanchezza ”e moltissime altre. I nomi danno già un’indicazione su cosa aspettarsi. Scordatevi che possano rappresentare un’alternativa alla consulenza, piuttosto un primo approccio alla floriterapia, a volte con risultati positivi.

Ho scoperto l’esistenza di prodotti per la cura del corpo contenenti i rimedi floreali, che sebbene molto discutibili negli effetti, intanto sono commercializzati. Li ignoravo fino a qualche Natale fa, quando gli zii del mio compagno, persone semplici e tradizionaliste, si presentano con bagnoschiuma e crema corpo ai Fiori di Bach, lasciandomi a bocca aperta.

Insomma, il quadro complessivo testimonia un discreto movimento attorno ai Fiori di Bach, Medicina complementare secondo l’OMS.

Non ci resta che rallegrarci dell’apertura italiana verso le medicine complementari o non convenzionali, conosciute anche come “medicine dolci”, e verso la possibilità di occuparsi del proprio benessere psico-fisico non solo attraverso i mezzi più istituzionali.

Approfittiamone!

Bibliografia:  

Maria Antonietta Bàlzola- “I Fiori della mente – I rimedi di Bach nella pratica clinica” Bollati Boringhieri, Torino 1997

Progetto di studio sulle medicine non convenzionali in Toscana- a cura del gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato da Eva Buiatti – Coordinatore Osservatorio di Epidemiologia, Agenzia Regionale di Sanità, Firenze – Agenzia Regionale di Sanità Toscana- ottobre 2003

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