Domenica scorsa faccio una consulenza ad un’amica che mi chiede i rimedi per vari motivi. In cima alla lista delle sue richieste c’è il bisogno di ridurre la tensione causata da una situazione oggettivamente molto stressante, che si protrae ormai da parecchi mesi senza cenni di miglioramento. Al contrario, i rapporti tra le varie persone coinvolte, stanche ed esasperate, si inaspriscono settimana dopo settimana con inevitabili ripercussioni negative sulla gestione dell’intera faccenda.

Dopo neppure ventiquattro ore mi scrive: “… oggi mi sento un filino più calma dei giorni scorsi, in cui il nervosismo era costante … Possibile???”

Lasciando da parte il sempre benvenuto effetto placebo, alla domanda se è possibile avvertire l’effetto positivo dei Fiori dopo un tempo così breve, la risposta è sì.

A patto che, ovviamente, i rimedi scelti siano appropriati.

Ma ci sono altri elementi che influenzano la percezione di efficacia dei rimedi.

Vediamone alcuni.

L’effetto di certi rimedi si avverte molto rapidamente perché intervengono su stati emotivi intensi e disturbanti; penso alla tensione di Cherry Plum, al panico di Rock Rose, o all’angoscia di Sweet Chestnut. Per “rapidamente”, in questo caso s’intendono manciate di minuti. Altri rimedi hanno un effetto meno evidente, che richiede un tempo più lungo, di parecchi giorni, e maggiore attenzione, per essere notato. E’ il caso di Wild Oat, che ci guida nel recuperare il nostro orientamento in un momento di piccolo o grande smarrimento esistenziale.

D’altro canto, ricordiamoci che l’azione del Rimedio di Soccorso (per essere tale deve agire prontamente) si comincia a percepire, di norma, nel giro di pochi minuti.

L’attenuazione di uno stato emotivo molto alterato rispetto allo standard emotivo della persona, così come la variazione di uno stato emotivo per lei insolito, si percepiscono con maggiore facilità che non la variazione di uno stato emotivo che la stessa persona considera la propria normalità. Per questo motivo, se oggi decido di prendere Impatiens perché reputo che l’impazienza ed una certa frenesia siano dei tratti emotivi distintivi del mio carattere e non perché siano più alterati del solito, causandomi malessere, è probabile che noti poco l’effetto se non prestandovi un’attenzione mirata. Nel primo caso, sarà necessario un tempo più lungo per valutare l’effetto del rimedio.

Ernest Flowers- from Unsplash

Anche l’atteggiamento della persona che assume i rimedi gioca un ruolo importante.

Un atteggiamento fiducioso, possibilista o perlomeno curioso, ci predispone a notare dei cambiamenti e a dar loro valore, intendendoli come possibilità emotive, e di conseguenza comportamentali, che siamo in grado di provare e di attuare.

Invece, un atteggiamento di completo scetticismo verso i rimedi (ed in fondo anche verso le nostre stesse possibilità di cambiamento), così come il desiderio di dimostrare che abbiamo ragione di diffidare di queste sostanze non avvalorate da una conferma scientifica, avranno probabilmente la meglio in un ambito dove la percezione soggettiva rappresenta l’ago della bilancia.

La difficoltà di sentire i propri stati emotivi, molto più comune di quanto non si possa pensare, è un altro deterrente nel riuscire a determinare l’efficacia dei rimedi.

Insomma, al consulente, allo studente, all’appassionato di Fiori di Bach alle prime armi o esperto, ed anche al cliente (se il consulente glielo spiega) può essere utile capire perché i rimedi scelti stanno funzionando.  Soprattutto, quando sembra di no.

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